Olivone
GEOGRAFIA
Olivone si estende ai piedi del Sosto - montagna fieramente ripresa nello stemma che dona particolare fascino alla zona - entro un ampio bacino attorno al quale sorgono altre montagne, come la Colma, la Toira e la montagna di Larescia. Il territorio si compone di quasi 8000 ettari ed è il secondo villaggio più vasto e popolato della valle di Blenio. Il fiume Brenno della Greina, che confluisce a sud dell’abitato con il ramo che scende dal Lucomagno, divide in due il quartiere.
Il nome dialettale di Olivone, “Rivöi”, proviene dalla presenza in tempi lontani di un lago che copriva il fondovalle, e che si era formato a seguito dello scoscendimento della Cima di Pinaderio.
Sono sette le frazioni di Olivone, ognuna delle quali un tempo possedeva una chiesetta in cui si depositavano gli atti e i documenti dei suoi abitanti. Si tratta di Sommasconsa, Scona, Lavorceno, Chiesa, Marzano, Solario e Sallo. Alcune di queste frazioni, a seguito dei cambiamenti nel corso degli anni e dell’espansione, formano oggi degli agglomerati.
SCONA E SOMMASCONA
Sono situate nella parte occidentale di Olivone, devastate nel 1927 da uno scoscendimento proveniente da Camperio. A Scona vi sono le case tra le più antiche e caratteristiche del paese e da notare l’oratorio dedicato a San Colombano, già presente nel 1205 e ampliato nella prima parte del Seicento. A Sommascona invece è presente una casa di colonia inaugurata nel lontano 1928 dall’OTAF; lo stabile è stato recentemente rimesso a nuovo e ampliato, ed è tutt’ora molto frequentato.
LAVORCENO
Il fiume Brenno separa la frazione di Lavorceno da quelle di Chiesa e Solario.
Sul sedime sono presenti la casa patriziale e l’Hotel Olivone (1880) costruito dai fratelli Giacomo e Vincenzo Bolla, annesso all’ufficio postale. Altre due costruzioni sono la Casa Bolla risalente attorno al 1200 di proprietà della ricca famiglia di notai Hema, sede dei landfogti almeno tra il 1624 e il 1695, e il Pio Istituto Scolastico costruito nel 1820, di cui uno dei fondatori fu l’Abate Vincenzo D’Alberti.
Nella frazione sorge il centro polisportivo acquistato nel 2002 da una SA composta dalla società Cooperativa Impianti Turistici di Campo Blenio e Ghirone, lo Sci Club Simano, proprietario del Centro di Sci Nordico di Campra, e i 5 ex comuni dell’Alta Valle di Blenio grazie al fondo messo a disposizione dalle OFIBLE. Oggi, dunque, abbiamo a disposizione una struttura polivalente unica nella Valle di Blenio, che ha le potenzialità per realizzare una zona di svago pubblica d’attrazione regionale e che possiede la capienza adeguata a ospitare manifestazioni sportive e culturali di grandi dimensioni, creando valore aggiunto anche da un punto di vista turistico.
CHIESA
Interessanti sono le costruzioni ottocentesche come la casa comunale, costruita nel 1873, davanti alla quale sorge il monumento in bronzo inaugurato nel 1898 in memoria di Plinio Bolla. Si ricorda che davanti alla casa comunale fu organizzato un ricevimento in onore del figlio di Bolla, che fu eletto dall’Assemblea federale del 26 marzo 1925 quale giudice del Tribunale federale. Sul tetto della casa comunale è ancora presente la campana del 1400 appartenente al vecchio oratorio del preesistente oratorio dedicato alla SS.Trinità. La parte dietro la casa comunale è denominata Mimöira.
Sono presenti poi il palazzo Piazza (1867) e il Centralone (1839) -stabile neoclassico con caratteri romantici- costruito dall’avvocato e già granconsigliere Carlo Poglia, il quale fu tra coloro che tentarono la controrivoluzione del 1841. Più tardi in quegli anni fu costruita la Villa Jacob-Piazza in stile liberty. Da notare poi la chiesa di San Martino già presente nel 1136 e rinnovata nel 1649-50 e il cui campanile romantico fu costruito presumibilmente a inizio XV secolo.
MARZANO
In questa frazione sorge la Casa d’Alberti, l’Abate che condusse la fase iniziale d’indipendenza cantonale. Vincenzo D’Alberti nasce a Milano nel 1763 e muore nel 1849. Fu vice-prefetto di Blenio e primo presidente del Piccolo Consiglio nel 1803, subito dopo l’Atto di Mediazione.
SOLARIO E SALLO
I due nuclei, oggi formano quasi un tutt’uno. La campagna di Concherio qualche decennio fa era per lo più una zona boschiva, la quale fu colpita più volte durante i secoli da frane e scoscendimenti dalla Colma e dalla Cima di Pinadeiro. Sembra che un tempo in quella zona vi erano molte noci, merce di scambio prima del 1880 con la canapa e il lino dei grigionesi, e ritenuto importante e sostanzioso alimento soprattutto invernale; dai gherigli che si portavano al torchio si estraeva l’olio.
Col passare del tempo, gli alberi furono tagliati, in particolar modo durante la guerra, per via del legno divenuto pregiato, decretando così la fine di un prezioso habitat naturale che fece spazio a superfici dedite all’agricoltura.
SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA: ACCENNI DEL PASSATO E DEL PRESENTE
È verso la fine dell’Ottocento che ha inizio lo sviluppo del turismo, grazie alle vie di comunicazione che si stavano sviluppando (apertura linea ferroviaria del San Gottardo, ferrovia Biasca-Acquarossa del 1911, apertura della strada del Lucomagno nel 1880) e che hanno contribuito a rendere Olivone turisticamente noto e frequentato anche fuori cantone. Olivone non ha conosciuto il forte spopolamento avvenuto negli anni negli altri comuni e quartieri, mantenendosi sopra le 800 unità; oggi le unità sono circa 900.
Il settore primario rimane è uno dei più importanti a Olivone, un tempo come oggi, sia per i posti di lavoro che garantisce, sia per la funzione di cura e conservazione del paesaggio. Accanto a questo, l’industria e l’artigianato sono partecipi nel sostenere l’economia.
L’azienda idroelettrica della Blenio SA, la cui società e una delle centrali di produzione hanno sede proprio a Olivone, è la più importante industria del paese dal profilo fiscale e occupazionale.
In questi anni un’altra importante struttura è sorta: la Fondazione alpina delle scienze della vita per opera di Ario Conti. Dal profilo socio-economico essa ha una grande importanza perché, oltre a offrire posti di lavoro altamente qualificati, è un centro di competenze particolare -unico a livello cantonale- per una regione periferica e di montagna come la nostra. Si tratta di un centro di competenza nelle scienze mirate allo studio dell’essere vivente, con particolare attenzione al settore della chimica e della tossicologia. Da un lato è presente un laboratorio di ricerca e sviluppo di progetti scientifici che consente la messa a punto di un servizio di analisi e di consulenza chimico-tossicologiche in ambito forense e ambientale; dall’altro si pone l’accento sulla formazione in ambito scientifico, focalizzato nel settore della fitofarmacologia e delle scienze biologiche, e che opera nei settori della formazione scolastica e professionale offrendo corsi a tutti gli istituti scolastici di ogni livello presenti sul territorio.
Fonti
- Luca Solari. Blenio: una valle a confronto. Ed. Salvioni, Bellinzona 1998
- Cesare Bolla. Olivone e i suoi dintorni. Ed.Casagrande, Bellinzona, 1993