Comune di Blenio
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Ghirone

GEOGRAFIA

Dopo la galleria della Töira, si trova anche Ghirone, il quartiere più alto della Valle di Blenio con 1250 m d’altitudine e il più a nord di tutto il Ticino.
Fino al 1853 Ghirone apparteneva ad Aquila, i rispettivi patriziati si separarono nel 1914. Ghirone conta poche anime, e pochissimi giovani, e si registra dall’inizio del ‘900 oltre a un dimezzamento della popolazione che contava 100 persone nel 1910.
Tre sono le frazioni di Ghirone. La prima è Aquilesco (chiamata anche Dauresco) la cui creazione degli impianti sciistici e la strada che porta al Luzzone ha permesso l’insediamento di case secondarie e di un ristorante. Poco più in altro è esistito fino a metà del secolo scorso il nucleo diScalvedo. Nella frazione di Baselga sono presenti la casa comunale e poi la chiesa parrocchiale dei Santi Martino e Giorgio, documentata già nel 1215, la cui costruzione originale viene sostituita da un’altra nel 1700. Infine vi è Cozzera, la frazione più a nord, all’imbocco della Val Camadra, nel cui antico nucleo si trovano recenti costruzioni secondarie, e nella quale è visibile la chiesetta di San Bernardino da Siena. Cozzera ha conosciuto un tragico episodio il 23 marzo del 1851 con una valanga che la seppellì per gran parte e fece morire 23 persone e perdere 350 capi di bestiame. Di fronte a Cozzera esisteva il comune di Buttino. Per un periodo Buttino formò con Cozzera comune autonomo, mentre nel 1842 Aquilesco e Baselga erano parte del Comune di Aquila: le quattro frazioni furono riunite nel 1853 con il Comune di Ghirone ricreato.

A Ghirone come a Campo, è il settore primario su cui si basa essenzialmente l’economia. Non di meno, gli impianti sciistici e l’insediamento degli impianti idroelettrici della Blenio SA, hanno dato un impulso importante all’economia locale. Nell’ambito della progettazione dell’installazione dei primi impianti di risalita della Società Cooperativa Sciovia di Campo Blenio, fu messo in servizio un terzo sci lift proprio sul territorio di Ghirone, che rimase in funzione per alcuni decenni. Nell’ottica di riposizionamento dell’attuale Impianto di Sci di Campo Blenio-Ghirone, si vuole realizzare l’ampliamento del parco giochi sia per la stagione invernale sia per quella estiva, attraverso anche la riqualifica della zona della Pineta Saracino a Ghirone. Sono previsti inoltre l’allestimento di percorsi-didattici, forestale e di mountain bike- che hanno la peculiarità di inserirsi nella natura della Pineta Saracino e che attraversano tutta la zona di Campo Blenio, Ghirone e Cozzera.
Oltre il quartiere di Ghirone, si scorgono la Val Camadra e gli stupendi luoghi della Greina, un parco protetto iscritto nell’Inventario dei paesaggi d’importanza nazionale. La Greina è un altipiano circondato da montagne che vede nascere il Reno anteriore e il Brenno, la quale ha corso a suo tempo il rischio di essere violentata dagli interventi dell’essere umano, ma che per fortuna è oggi una zona incontaminata.
La regione del Luzzone ha cambiato volto, a seguito della trasformazione dell’utilizzo dello spazio agricolo a luogo utile alla produzione di energia elettrica. Il Luzzone è il principale bacino artificiale degli impianti idroelettrici della Blenio SA e si trova per lo più sul comprensorio di Ghirone (le cui acque coprono il Monte di Cavallo) e in parte sul territorio di Aquila (Monte di Al Sasso e di Garzott, quest’ultimo non sommerso trovandosi poco più sopra ).

SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA: ACCENNI DEL PASSATO E DEL PRESENTE

Le Officine Iroelettriche di Blenio SA si costituirono nel 1956 per sfruttare le acque del bacino imbrifero del Brenno. Negli anni ’50 sorgono anche i bacini artificiali di Carassino e Val Malvaglia, con le centrali idroelettriche di Biasca e Olivone. In questi anni si assiste inoltre alla creazione di reti stradali e gallerie che, se da un lato sacrificarono pascoli e bosco, dall’altro furono notevoli i vantaggi economici dati dall’agricoltura e dal turismo. L’investimento fu di ca 400 milioni di franchi, e ogni anno la Blenio SA paga un importo ai comuni di tutta la Valle che partecipano al riparto dell’imposta comunale. Da sottolineare poi i posti di lavoro, oltre quaranta, dedicati alla manutenzione e esercizio degli impianti. Tra il 1994 e il 1998 si svolgono i lavori di ampliamento della diga al fine di incrementare la produzione di energia, facendo passare da 87 a 107 milioni di metri cubi la capacità di ritenuta del bacino, per un costo complessivo di 60 milioni di franchi.

Fonti

  • Luca Solari. 
Blenio: una valle a confronto. Ed. Salvioni, Bellinzona 1998

 

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